Ipertermia oncologica: la terapia, che si dimostra molto efficace, si basa sull’aumento della temperatura profonda e selettiva.
L’aumento dovrebbe essere tra i 40 e i 43°C, a livello della regione anatomica, sede di neoplasia, colpisce le cellule malate senza effetti collaterali.
L’Ipetermia è una terapia oncologica che si basa sull’aumento della temperatura profonda e selettiva tra i 40 e i 43 °C, a livello della regione anatomica, sede di neoplasia. Questa nuova tecnica permettete un attacco mirato delle cellule malate senza effetti collaterali. Ne abbiamo parlato con il dr. Antonio Maria Costa, responsabile dell’unità operativa di radioterapia ed ipotermia oncologica della Casa di Cura INI di Grottaferrata.
A queste temperature, di poco superiori a quelle di una comune febbre, si ottiene un danno selettivo al DNA delle cellule tumorali. Infatti le cellule tumorali sono incapaci di disperdere il calore accumulato a causa del loro ridotto ed inefficace sistema vascolare. Il danno prodotto rende le cellule tumorali più fragili e sensibili alle altre terapie. Quindi a queste temperature vengono danneggiate solo le cellule tumorali, facendo della ipertermia una metodica terapeutica assolutamente esente da effetti collaterali e, per le sue caratteristiche, una metodica ideale nell’associazione ai trattamenti di radioterapia, di chemioterapia e di immunoterapia.
Come si somministra?
L’ipertermia viene somministrata attraverso apparecchi a radiofrequenze specifici per ipertermia oncologica profonda. Il paziente è comodamente sdraiato supino sul lettino di trattamento e gli vengono posizionati due applicatori per la radiofrequenza, uno al di sotto e uno al di sopra della zona da trattare. Solitamente, il ciclo di terapie è composto di 10 sedute della durata di circa un’ora ciascuna, che si svolgono a giorni alterni. Durante le sedute non si avverte alcuna sensazione spiacevole e soprattutto non aumenta assolutamente gli effetti collaterali delle altre terapie associate.
Per quali tumori si applica?
Possono essere trattati tutti i tumori solidi, soprattutto per le neoplasie recidivanti o resistenti alle comuni terapie. Il grande vantaggio terapeutico di questa metodica è che si tratta di un trattamento di facile esecuzione senza effetti collaterali e soprattutto aumenta l’efficacia delle cure tradizionali e delle nuove terapie farmacologiche.
Dottore, ci sono controindicazioni?
Le controindicazioni sono pochissime e sono esclusivamente dirette alle interazioni con le radiofrequenze. Si tratta per esempio della presenza di protesi metalliche nella sede di trattamento o per i portatori di pace maker.