Quali sono i benefici dell’implantologia a carico immediato e perché scegliere questa procedura?
L’aumento della vita media e delle attività sociali hanno fatto sì che sempre più difficilmente si accetti di portare una protesi mobile, la cosiddetta dentiera, anche per un periodo temporaneo.
Quando non sono presenti denti o quando essi sono irrecuperabili, perché si “muovono” o perché distrutti dalle patologie cariose, l’unica soluzione che abbiamo per avere denti fissi è quella di ricorrere agli impianti.
La riabilitazione di un’intera arcata utilizzando come supporto soltanto impianti ormai è una applicazione clinica efficace e sicura con un’ottima predicibilità nel lungo periodo (oltre dieci anni).
L’evoluzione delle tecniche, le ricerche e lo sviluppo di protocolli ha permesso di rendere predicibile questo trattamento anche effettuando in contemporanea l’intervento chirurgico e la riabilitazione protesica.
L’inserimento degli impianti ed il loro carico funzionale (cioè applicare una corona/capsula) dipende sia dalla loro stabilità primaria (cioè la ritenzione che hanno nell’osso) che viene misurata con apparecchiature di precisione. Nel caso di impianti multipli essi vengono uniti tra di loro aumentandone la forza.
Naturalmente il paziente deve aspettare i tempi biologici affinché avvenga l’osteointegrazione e pertanto dovrà mangiare con molta attenzione ed avere una dieta semi-solida per circa tre mesi.
Perché procedere con il carico immediato e non in maniera “tradizionale”?
Nel paziente già portatore di una protesi mobile in realtà non si ha un grande vantaggio perché il paziente è già abituato ad avere il dispositivo mobile in bocca, anche se può da subito dare valore al suo essersi sottoposto all’intervento chirurgico.
Ma immaginate, purtroppo, di dovere togliere tutti i denti rimasti. Essi, anche se mobili o spezzati, sono comunque dei denti che noi riteniamo “fissi” e molte volte toglierli e passare ad avere una dentiera che si muove, con cui non riusciamo a parlare bene, che ci copre il palato o la lingua, che per i primi giorni dopo l’intervento neanche si riesce a portare per il gonfiore, rappresenta un trauma difficile da superare. Vedere invece i nostri pazienti che spesso sorridono o che si commuovono nel vedersi con i “denti nuovi” anche se solo provvisori ci riempie il cuore di orgoglio.
Oltre a questo, ci sono dei vantaggi biologici, in primis un solo intervento, non dover intervenire dopo tre mesi per scoprire gli impianti rappresenta un minore trauma chirurgico. I pazienti presentano minore morbilità post-operatoria: con il provvisorio si guida la guarigione delle gengive facilitando e migliorando il risultato finale. Le trabecolature ossee intorno all’impianto si sviluppano già secondo i carichi masticatori.
Naturalmente questa procedura non è applicabile a tutti, ma a molti.
Nel nostro studio abbiamo creato un’equipe molto esperta con chirurghi con oltre 1000 interventi di questa tipologia alle spalle, che ci permette di affrontare anche casi estremi.
Quanti impianti sono necessari per un’intera arcata?
Il numero di impianti per riabilitare un’intera arcata potrebbe generare discussioni infinita tra colleghi, nel nostro studio abbiamo scelto la linea della semplificazione, che non è quella della semplicità. Si possono avere risultati analoghi con 4-6- impianti, noi valutiamo il caso singolo, in base a età del paziente, condizioni di salute, condizioni anatomiche. Alcune volte non è detto che sei sia meglio di quattro. L’importante è raggiungere il risultato finale migliore per il paziente e la sua durata nel tempo.