Idrokinesiterapia e psicomotricità per l'età evolutiva
L’idrokinesiterapia e la psicomotricità in acqua per l’età evolutiva sono l’insieme delle tecniche di trattamento riabilitativo eseguite in acqua riscaldata a fini terapeutici da terapisti qualificati sotto l’aspetto riabilitativo-evolutivo-relazionale e medici specialisti nel settore, che si propongono come eccellenti tecniche di supporto alle varie metodiche riabilitative nell’ambito di una globalità di approccio al paziente.
L’acqua è particolarmente indicata per la terapia del bambino, perché media l’intervento del terapista ed è normalmente riconosciuta come elemento naturale, positivo e di gioco.
L’acqua è particolarmente indicata per la terapia del bambino, perché media l’intervento del terapista ed è normalmente riconosciuta come elemento naturale, positivo e di gioco.
PRINCIPALI AREE DI INTERVENTO
L’idrokinesiterapia e la psicomotricità in acqua sono consigliate nel trattamento di diverse patologie neurologiche tra cui:
- Emiplegia;
- Paraplegia;
- Paralisi cerebrali infantili
DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO QUALI:
- Autismo;
- Disabilità cognitive;
- Disturbi dello sviluppo neuro-psicomotorio;
- Disturbi del comportamento;
- In ambito ortopedico e traumatologico.
Grazie alle sue proprietà, l’acqua agevola il rilassamento, la riduzione della spasticità presente e favorisce l’apprendimento e lo sviluppo delle potenzialità motorie, relazionali e sensoriali in maniera naturale e positiva.
BENEFICI
- Il vantaggio più grande che offre l’acqua è la parziale assenza di gravità, un parametro che può essere graduato giocando sui livelli e sugli ausili galleggianti, permettendo al bambino di fare nuove esperienze;
- L’acqua facilita l’apprendimento perché rallenta il movimento ed è mediato dal gioco in uno spazio neutro. In età evolutiva attraverso il gioco il terapista deve riuscire a creare i presupposti motori (regolazione del tono, raggiungimento delle posture, raggiungimento delle capacità di spostamento), psicologici e psichici (attenzione, motivazione, piacere di muoversi, rispetto dei tempi) al poter agire. Tali presupposti vengono raggiunti più agevolmente in acqua poiché essa può essere considerata come una sorta di facilitatore: risveglia infatti esperienze arcaiche mettendo in contatto il corpo e la mente, e favorisce l’emergere di competenze sempre più evolute.
- L’acqua ha un doppio effetto: rilassante e antalgico;
- I benefici dati dall’acqua influiscono positivamente su tutti i sistemi del corpo, tra i quali quello muscolo-scheletrico, cardiovascolare, nervoso, respiratorio e, non ultimo, quello psicologico;
- Sostegno alle terapie neuromotorie e neuropsicomotorie a secco, che vengono fortemente valorizzate dall’integrazione con l’esperienza in acqua;
- Può essere iniziata precocemente: i bambini possono entrare in piscina già a partire dai primissimi mesi di vita, dopo aver fatto le vaccinazioni obbligatorie e compatibilmente con il loro stato di salute generale;
- È un intervento di tipo globale: l’acqua essendo uno stimolo tangibile rispetto all’aria favorisce la percezione del corpo; coinvolge inoltre funzioni motorie, cognitive ed emotive, provocando la spinta ad agire e interagire con il mondo e gli oggetti.
- Il movimento rallentato che si vive in acqua permette di aumentare l’attenzione e il controllo;
- Si riscontra una notevole riduzione delle stereotipie. Sorprendente è che il bambino, ad esempio con autismo, nell’ambiente acquatico potrebbe trovare una situazione ottimale di isolamento e di chiusura verso il mondo esterno. Invece tutto questo non avviene, anzi pur permettendosi dei momenti di rilassamento che si manifestano attraverso il tono muscolare, la mimica facciale e l’assunzione di posture come il morto a galla, il bambino condivide lo spazio, ricerca il contatto e la relazione con l’altro;
- La relazione si instaura gradualmente, così come graduale è l’entrata in acqua in cui il terapista in assoluto silenzio lascia spazio ai tempi del bambino, aiutandolo magari nel fare sentire la temperatura dell’acqua sui piedi e assecondando le strategie che il bambino vuole adottare seppur non adeguate ma che fanno vivere in serenità e tranquillità questo momento.
Le sedute riabilitative in acqua, fanno riferimento ai principi generali e standardizzati del trattamento riabilitativo in acqua per specifiche patologie e sono inoltre parte di un programma terapeutico individualizzato, che rende l’intervento esclusivo e personalizzato ai bisogni di ogni patologia e di ogni singolo bambino.
L’intervento in acqua è garantito da terapisti con laurea universitaria (TNPEE, fisioterapisti), con un’ulteriore specializzazione per l’intervento neuromotorio e psicomotorio in acqua, esperienza pluriennale nel campo della riabilitazione per l’età evolutiva e del lavoro d’equipe.
L’intervento in acqua è garantito da terapisti con laurea universitaria (TNPEE, fisioterapisti), con un’ulteriore specializzazione per l’intervento neuromotorio e psicomotorio in acqua, esperienza pluriennale nel campo della riabilitazione per l’età evolutiva e del lavoro d’equipe.