Le restrizioni dettate dalle norme di sicurezza per contrastare il Covid-19 hanno portato dei grandi cambiamenti anche nella quotidianità dei più giovani.
Soprattutto a causa delle grosse limitazioni durante l’orario scolastico, i bambini e gli adolescenti hanno infatti subìto un’immobilità emotiva, psichica e corporea.
Fino a meno di un anno fa, la scuola era considerata come il luogo della socializzazione per antonomasia, ma ad oggi lo è solo in parte. I ragazzi prima hanno dovuto fare i conti con la didattica a distanza, poi con delle strette regole da rispettare all’interno dei locali. Tutti questi inaspettati cambiamenti hanno e avranno delle enormi conseguenze sulla salute psico-fisica dei più giovani.
«Costringerli a stare fermi sul banco di scuola e a rinunciare al momento della ricreazione nella sua forma tradizionale – spiega il Dr. David Pomarici, Responsabile del Servizio di Posturologia dell’Età Evolutiva presso la struttura INI di Villa Dante – costringerà i nostri ragazzi ad assumere delle posizioni forzate e viziate e una postura innaturale della colonna vertebrale».
Un altro aspetto critico di questa situazione è la limitazione delle attività motorie sportive che nel giovane hanno un ruolo molto importane anche a livello psicologico. Questi ragazzi «stanno provando sulla propria pelle un’esperienza psicomotoria del tutto nuova» aggiunge il dr Pomarici.
Durante le lezioni i ragazzi devono mantenere per ore posizioni forzate e capita che «una volta a casa, non potendo fare le proprie attività sportive, trascorrano molto tempo davanti alla tv o alla playstation» aggiunge lo specialista. Questa innaturale immobilità avrà delle conseguenze patologiche e «già molti nostri pazienti adolescenti che hanno ripreso regolarmente i trattamenti riabilitativi, riferiscono episodi ricorrenti di mal di schiena»
La lombalgia è aumentata anche nei bambini, che solitamente non lamentano dolori alla colonna vertebrale. Il problema però non sembra si risolverà in tempi brevi, visto che sono molte le scuole che stanno ancora adottando la didattica a “distanza”. «Mi dispiace dirlo, ma penso che i nostri ragazzi pagheranno il prezzo più alto di questa pandemia. L’emergenza sanitaria impedisce ai più giovani di condurre una vita armoniosa con il proprio corpo e con la propria psiche. Questa situazione – conclude il dr. Pomarici – li segnerà per sempre e non dimentichiamoci che tutti i bambini hanno il diritto di sognare muovendosi» .