Quel dolore continuo al ginocchio, che non ti permette di camminare e anche pochi gradini sono una vera impresa. Tutta colpa dell’artrosi. Tutt’altro che un ‘acciacco’ della vecchiaia. In questi casi l’impianto di protesi è l’unico trattamento possibile per ripristinare la funzionalità del ginocchio e tornare ad una vita normale. E come sempre accade, quando si parla di interventi, tanti sono i dubbi e le ansie. Che non devono esserci, spiega Gabriele Bove, responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Chirurgia protesica del ginocchio, INI Grottaferrata, perché in poche settimane si recupera la funzionalità.
Ginocchio e protesi, quando intervenire?
La protesi di ginocchio è un intervento che si consiglia quando un paziente va incontro a fenomeni artrosici. Per artrosi si intende la degenerazione della cartilagine, in particolare, quella struttura che ha come ruolo quello di armonizzare il movimento articolare, soprattutto i contraccolpi, rendendo tutto più fluido. Spesso si tratta di un paziente anziano, di 70 anni, con una struttura che ha sopportato tutti gli eventi traumatici di una vita e ora va incontro a fenomeni artrosici per effetto degenerativo. Come il pneumatico della ruota. Se si viaggia per 50mila km, a velocità costante, è possibile che la ruota si sgonfi o addirittura si buchi. E non perché ha preso un chiodo ma perché si è consumata. Ci sono poi i pazienti più giovani che fanno maratone, jogging, corrono male, fanno CrossFit o caricano pesi. Anche in questo caso stiamo sempre parlando di sommazione. Non mi viene l’artrosi se cado dagli sci. Ma sono le tante attività traumatiche che hanno portato a una degenerazione. E ancora l’esempio del pneumatico. Se si guida in maniera regolare, si frena in maniera regolare, il pneumatico dura 50mila km. Se si parcheggia sui marciapiedi, si frena male in curva, si sgomma al semaforo, il pneumatico dura decisamente molto meno.
In cosa consiste l’intervento?
Vengono rimosse le cartilagini dell’articolazione e vengono sostituite con un impianto metallico – cromo, cobalto, molibdeno oppure titanio. Quindi viene messa una componente metallica sul femore e una sulla tibia. Tra le due componenti viene inserito un inserto in plastica, in realtà polietilene, che permette il movimento armonico tra le due superfici.
Quanto dura l’intervento ?
Dura 40 minuti con due notti di ricovero. Ci si mette in piedi il giorno dopo. Si ottiene un’autonomia in pochi giorni. Per autonomia, in questa fase, si intende riuscire a camminare dentro casa e poter espletare le cure igieniche. Nel giro di due settimane si ha un’autonomia, invece, completa. Il paziente viene accompagnato in tutto il percorso sia pre che post operatorio e nella riabilitazione.
Ci sono limiti?
Non ci sono limiti di età. Il limite è dettato dallo stato fisico e non anagrafico. L’intervento è in anestesia periferica, spinale, che addormenta solo le gambe. Se il paziente desidera dormire lo può, comunque, chiedere. Quindi lo stato fisico è stabilito dall’anestesista che valuta il paziente.
Numeri
Facciamo tra i 250/300 casi di protesi di ginocchio. Numeri decisamente importanti. INI è un centro di eccellenza che impianta materiali di alta qualità provenienti da ditte specializzate affidabili. La scelta della protesi è importante.
Per approfondimenti potete mettervi in contatto con il reparto di chirurgia ortopedica INI Grottaferrata tramite il CUP del Gruppo INI o chiamando il numero 06.94285481
SCARICA LA BROCHURE