Per fare chiarezza sulla Radioterapia bisogna partire dal fatto che ogni paziente è diverso e ogni tumore è diverso.
Per questo la radioterapia personalizzata, alla luce di nuove tecnologie, rappresenta, oggi, una grande opportunità: da terapia palliativa a un trattamento radicale per combattere il cancro.
DA CURA PALLIATIVA A CURA CONTRO IL CANCRO
«In alcune neoplasie, come quelle della cervice, prostata, ano, polmone in fase iniziale, laringe e testa-collo, la radioterapia – spiega Vittorio Donato, direttore scientifico del Gruppo INI – è un trattamento curativo con percentuali di guarigione sovrapponibili a quelle della chirurgia. Direi che oggi la completa eradicazione di un tumore solido lo si deve principalmente alla chirurgia e alla radioterapia. Ma non è una gara a chi arriva primo.
RADIOTERAPIA: SFIDE FUTURE ED EVOLUZIONE
La vera sfida è individuare la migliore strategia di cura calibrata per quel determinato paziente. In questi anni stiamo assistendo a una grande evoluzione culturale nell’approccio alla cura dei tumori. Un vero cambio di paradigma che prende in considerazione tutte terapie, anche le più innovative, per raggiungere un obiettivo comune: il benessere del paziente. La radioterapia, come le altre terapie oncologiche, si sta affacciando al futuro prossimo con grande fiducia per riuscire a identificare, grazie alla genomica e all’intelligenza artificiale, i pazienti che maggiormente gioveranno del trattamento».
RADIOTERAPIA O CHIRURGIA?
Dipende dal paziente e dal tipo di tumore. In molte neoplasie la radioterapia sostituisce il bisturi. Ma a volte da sola non basta. Così come potrebbe non essere sufficiente la sola chirurgia o la chemioterapia. Non esiste una terapia migliore ma una strategia su misura stabilita da un team multidisciplinare composto da chirurghi, oncologi medici e oncologi radioterapisti. Faccio alcuni esempi: prima della chirurgia la radioterapia può intervenire a ridurre la dimensione del tumore e dopo la chirurgia per distruggere le cellule che sono rimaste. Una sinergia importante che rende l’atto chirurgico più efficace e tollerabile. In altri casi può essere associata alla chemioterapia e ad altre terapie farmacologiche per potenziarne gli effetti.
I VANTAGGI DELLA RADIOTERAPIA
Sono davvero tanti. Per prima cosa la precisione: il fascio di radiazioni ionizzanti è in grado di colpire selettivamente e elettivamente il tumore da eradicare senza danneggiare le parti sane circostanti. Un risultato importante, soprattutto per i pazienti metastatici che, solo fino a pochi anni fa, non era possibile ottenere. Ricordo che l’età non rappresenta un limite per sottoporsi al trattamento compresi bambini e centenari, soprattutto per i tumori testa-collo.
Da considerare la preservazione della funzione dell’organo colpito con una conseguente e importante salvaguardia della qualità di vita del paziente. Per i pazienti fragili, che non possono sottoporsi ad un trattamento chirurgico o chemioterapico, la radioterapia è una cura concreta ed efficace. Non ultimo, Il trattamento è indolore.
AL TERMINE DI UNA SEDUTA DI RADIOTERAPIA ESTERNA SI PUO’ TORNARE ALLE PROPRIE ATTIVITA’?
Certamente. È una domanda che mi rivolgono spesso. Dopo un trattamento radioterapico, breve o lungo che sia, non si è in alcun modo radioattivi e si può stare a contatto con le persone compresi i bambini. La radioterapia non ha effetti collaterali per chi sta vicino. Direi anche questo un grande vantaggio, soprattutto per la gestione delle attività quotidiane.
COMPLICANZE: COME CI SI SENTE DOPO UNA SEDUTA DI RADIOTERAPIA
Per quanto riguarda le complicanze, ancora una volta la risposta è dipende: dalla sensibilità del paziente e dalla dimensione del tumore. Pensare che non ci sia nessun effetto collaterale dopo la radioterapia è impossibile. La zona trattata subisce una infiammazione e così le zone vicine. Sono eventi generalmente controllabili e risolvibili farmacologicamente.
RADIOTERAPIA: NON SONO TUTTE UGUALI
Assolutamente vero. Così come non lo è la dose, la durata e la frequenza del trattamento. Non è un caso che nel PNRR per la prima volta è previsto l’aggiornamento tecnologico dei macchinari sia diagnostici che terapeutici su tutto il territorio nazionale. Un passo in avanti verso un futuro che con equità garantisca ai pazienti il trattamento migliore. Non dimentichiamo, inoltre, che strumenti come La Tomografia Computerizzata, la PET o la Risonanza Magnetica sono determinanti per una definizione accurata del bersaglio e valutare i progressi della cura. Non solo. Un macchinario all’avanguardia permette, oltre ad una precisione che definirei balistica, di ridurre il numero delle sedute. A vantaggio delle liste di attesa e della qualità di vita del paziente.
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