Fisioterapia e tumore. Un binomio non così scontato. La riabilitazione oncologica è un valido trattamento per migliorare concretamente la qualità di vita di un paziente. Un percorso non solo fisico ma anche psicologico per stare bene con se stessi e con gli altri. Per aiutare a non sentirsi malati. Lo spiega con grande forza, Eugenia Amabile, responsabile dell’U.O. Recupero Riabilitazione Fisica all’INI di Grottaferrata, nel raccontare le attività del suo reparto.
Riabilitazione oncologica, facciamo chiarezza.
La riabilitazione in oncologia è un capitolo davvero importante del percorso oncologico. Un percorso purtroppo, molto spesso, sottovalutato. La presa in carico di questo paziente permette al malato, che in regime di ricovero sta affrontando la parte più severa del suo percorso, di avere un valido supporto per recuperare le piccole attività della vita quotidiana e il trofismo muscolare che si perde durante l’allettamento. Questo si traduce nella capacità di affrontare e tollerare meglio le cure. Anche il paziente che ha una gestione della malattia di tipo domiciliare necessita frequentemente di supporto riabilitativo perché, spesso la sua storia chirurgica o radioterapica gli ha provocato danni d’organo. Ma non sempre la riabilitazione oncologica è compresa. Soprattutto quando il danno non è motorio come accade quando il tumore aggredisce il sistema nervoso o osteo-articolare. Spesso, quando ci si trova di fronte ad altri percorsi oncologici, non sempre la fisioterapia viene prescritta. E questo è un errore. Un consulto fisiatrico, con una specialista fisiatra che ha questa particolare attenzione nei confronti del malato oncologico, è davvero molto importante perché guida il paziente verso il percorso più adeguato.
Un percorso fisioterapico cucito addosso al paziente
Ogni paziente ha un suo stato fisico. Il percorso riabilitativo, quindi, viene stabilito dal grado di disabilità. Non tutti i pazienti oncologici possono essere esposti ad attività motorie tradizionali, perché alcuni sono particolarmente fragili. Essere visitati da un fisiatra e guidati da un fisioterapista serve a recuperare una funzionalità che ti aiuta, nel tempo, a poter fare ‘da solo’ o a continuare in un gruppo strutturato. Il fine è quello di migliorare la qualità di vita del paziente. La riabilitazione aiuta a ritrovare le proprie ‘abilità’ e, avere piccoli obiettivi quotidiani, perseguibili, tutto ciò può permettere di allontanarsi dal pensiero costante della malattia. Il solo atto tecnico fisioterapico non basta. Occorre affiancare una costante attività di counseling, per aiutare a capire in che modo gestire le proprie risorse energetiche e dove inserire piccoli allenamenti per recuperare la qualità di vita.
Perché chiedere una visita fisiatrica
Per ritrovare benessere e ridurre la stanchezza. La stanchezza cronica è un sintomo comune a tutti i pazienti oncologici. La caratteristica è quella di sentirsi affaticati anche se ci si è riposati. E’ un meccanismo subdolo che deve essere interrotto perché più si sta a letto più si perde tono muscolare. Ma spesso il paziente non sa di avere bisogno di aiuto. Soprattutto con la famiglia. La presa in carico fisiatrica è a 360 gradi, perché non significa solo misurare la forza o la flessione di un braccio, ad esempio, ma comprendere la capacità del paziente di partecipare alla vita in funzione della sua disabilità. Insegnare ad accedere alle risorse famigliari è importante. Per tutti. Spesso è il malato che deve spiegare ai familiari di cosa ha bisogno. Inserire un aspetto gioioso, come l’esercizio fisico, può essere una opportunità di condivisione e una nuova modalità di comunicazione.
Come richiedere la visita
Basta richiede un controllo di visita fisiatrica presso la nostra struttura. La visita indicherà il percorso più idoneo, valutando se il paziente dovrà essere seguito da fisioterapisti o potrà seguire il percorso in autonomia. Venire da noi è come ‘andare a scuola’: si impara correttamente per eseguire correttamente a casa. (SCARICA LA BROCURE CON I CONTATTI)
Consigli preziosi
Per il paziente che ha una stanchezza cronica suggerisco di distribuire gli sforzi durante la giornata, concedendosi riposi non troppo lunghi per arrivare stanchi alla sera. Per un recupero graduale, fare piccoli esercizi per braccia e gambe e piccole camminate. Ma, mi raccomando, senza esagerare e, se possibile, con il supporto iniziale di uno specialista
Per tutti i pazienti oncologici invito a pensare al fisiatra non come un medico in più nella loro complicata vita, ma piuttosto a un allenatore il cui scopo è demedicalizzare e aiutare a stare bene.
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