Scintigrafia: le risposte dell’esperto alle domande più frequenti
La scintigrafia è un esame di medicina nucleare che, mediante l’iniezione endovenosa di un radiofarmaco, a differenza della maggior parte degli esami di radiodiagnostica tradizionale, consente di ricavare informazioni su la localizzazione, estensione, forma e soprattutto la funzionalità di diversi distretti e organi, come tiroide, cuore, ossa, cervello, fegato, reni e polmoni e fornisce dati importanti per diagnosticare e valutare la progressione di molte malattie, tra cui la stadiazione delle patologie tumorali. E’ un esame poco invasivo, per nulla doloroso eppure il timore da parte dei pazienti di sottoporsi alla scintigrafia è sempre molto alto. Facciamo chiarezza con Julia Lazri, medico nucleare dell’Unità di Medicina Nucleare di INI Grottaferrata.
Cosa bisogna fare prima e dopo la scintigrafia?
Il tipo di preparazione richiesto per lo svolgimento dell’esame varia in base al tipo di scintigrafia richiesta. All’atto di prenotazione della scintigrafia, si comunicano al paziente le indicazioni da osservare prima del suo svolgimento. Non si tratta comunque di procedure invasive o complicate.
Quanto dura l’esame?
Dopo la somministrazione del farmaco radioattivo è richiesto un certo periodo di attesa, per la distribuzione e l’accumulo dello stesso nell’organismo, variabile in base al tessuto da studiare. Generalmente da 20 minuti fino alle 3 ore.
Come si svolge?
Successivamente alla somministrazione e al periodo di attesa, il paziente viene fatto accomodare su un lettino, in genere sdraiato, mentre la gamma-camera acquisisce le immagini. Questa apparecchiatura contiene cristalli che generano fotoni, quando colpiti da raggi gamma emessi dal radiofarmaco iniettato. La luce così generata sotto forma di fotoni, viene trasformata in impulsi elettrici che successivamente vengono analizzati da uno specifico server, che è in grado di elaborare e ricostruire un’immagine e una mappa funzionale del distretto studiato.
I risultati si hanno subito?
Gli esami scintigrafici spesso necessitano di elaborazione delle immagini con software dedicati, per cui la risposta non viene consegnata subito ma dopo qualche giorno.
È un esame doloroso?
È la preoccupazione di tanti pazienti. L’esame non è assolutamente doloroso, l’unico fastidio consiste nella puntura per la somministrazione endovenosa del farmaco.
Chi non può fare la scintigrafia?
La scintigrafia non deve essere effettuata in gravidanza o durante l’allattamento perché le radiazioni, per quanto in dose bassa, possono nuocere all’embrione/neonato.
Cosa fare se si soffre di claustrofobia?
A differenza di altri dispositivi di diagnostica per immagini, la gamma-camera è aperta in due lati, può quindi essere generalmente utilizzata anche nei pazienti che soffrono di claustrofobia.
Dopo l’esame per quanto si è radioattivi?
È una domanda che mi viene rivolta spesso. Ai pazienti dico di stare tranquilli. Il radiofarmaco iniettato emette radiazioni, ma in dosi molto basse. Per le 24 ore successive all’esame è prudente evitare il contatto stretto con le altre persone, in particolare con le donne in gravidanza e i bambini più piccoli.
Chi soffre di allergie può sottoporsi alla scintigrafia?
Direi di sì, non sono segnalate reazioni allergiche ai radiofarmaci. Comunque il medico specialista durante la visita medico-nucleare chiederà informazioni anamnestiche per quanto riguarda le patologie pregresse e in atto, le terapie assunte e le eventuali allergie.
Bisogna sospendere i farmaci abituali?
Per lo studio di alcuni organi potrebbe essere richiesto il digiuno dal cibo e/o la sospensione di farmaci che il paziente assume abitualmente. Non ci sono controindicazioni invece per l’assunzione di acqua.
Cosa sono le norme di radioprotezione?
Per ogni esame scintigrafico si procede rispettando la specifica legislazione concernente la radioprotezione del paziente che prevede che le dosi debbano essere “manutenute al livello più basso ragionevolmente ottenibile e compatibile con il raggiungimento dell’informazione diagnostica richiesta”.
Unità di Medicina Nucleare di INI Grottaferrata
Nella nostra struttura è possibile richiedere scintigrafie ossee total body e polifasiche, scintigrafie tiroidee e paratiroidee, scintigrafie renali sequenziali (basali e con prove farmacologiche) e statiche, scintigrafie miocardiche, scintigrafie linfatiche, scintigrafie dei condili mandibolari, scintigrafie delle ghiandole salivari. Nella nostra Unità è disponibile la nuova workstation di ultima generazione per l’elaborazione delle immagini. Ci tengo a sottolineare che tutti gli esami sono anche in convenzione.
Consigli preziosi
Uno su tutti: non dimenticare di portare il giorno dell’esame tutta la documentazione clinica. Le notizie anamnestiche e gli altri esami precedentemente eseguiti, quali ecografia, RX, TC, RM ecc, sono molto importanti per una corretta valutazione del paziente.