La telemedicina non è solo uno strumento per evitare studi e strutture sovraffollate in epoca di pandemia. E’ molto di più. E’ meno stressante e in molti casi più performante. Ne è assolutamente certo Patrizio Tatti, direttore del reparto di Endocrinologia e Diabetologia dell’ INI di Grottaferrata, che dopo anni di esperienza in Italia e all’estero, spiega i mille vantaggi e i pochi svantaggi della televisita.
Cosa si intende per telemedicina?
La si può definire una ‘nuova’ disciplina perché rappresenta un modo ‘nuovo’ di prendersi cura del paziente che necessita di assistenza. L’obiettivo principale è quello di fornire ‘nuove’ formule assistenziali alternative alla degenza. Questo significa che il paziente potrà consultare il medico specialista comodamente da casa tramite smartphone, tablet o pc.
La telemedicina, è importante ricordarlo, non sostituisce ma affianca la visita medica tradizionale. A chi è rivolta ?
Più che affiancare direi che si tratta di due modalità distinte. La visita tradizionale, con l’esame fisico, rappresenta un momento importante, quasi ‘sacrale’. Ma nel caso di malattie croniche, la telemedicina è insostituibile e preziosa. Ci sono patologie che necessitano incontri scadenzati per l’acquisizione di informazioni determinanti come il senso di benessere, la valutazione degli esami diagnostici e il supporto medico. Con la telemedicina il team medico ti raggiunge a casa. Nella mia decennale esperienza ho visto quanto sia importante per il paziente – ma anche per il medico che si trova davanti a un malato meno stressato – un colloquio lontano dal disagio di raggiungere una struttura, ricordarsi tutta la documentazione e attendere pazientemente il proprio turno nelle sale di attesa. Soprattutto in questo particolare periodo, potersi incontrare, in video, e quindi senza la mascherina è determinante. Per un medico, la mimica facciale è molto esplicativa. Direi che la televisita ripropone, in maniera virtuale, l’atmosfera rassicurante che si creava quando il medico di base veniva a casa, prendeva il caffè con la famiglia e sapeva tutto di te.
Televisita e telemonitoraggio
La televisita è uno strumento unico, in alcune circostanze non sostituibile dalle visite ambulatoriali. Allo stesso modo e forse ancora più prezioso, è il telemonitoraggio. In questo caso le funzioni vitali di interesse – ad esempio frequenza cardiaca, elettrocardiogramma e valori glicemici – vengono monitorate di continuo e anche in remoto. Una risorsa importante che consente di intervenire tempestivamente e salvare una vita.
La tecnologia non spaventa i pazienti ?
Questo supporto si deve offrire solo a coloro che, oltre a saperlo usare, ci credono. E’ importante. Come si usa dire ‘una taglia di vestito non va bene per tutti’. Devo però precisare che molte persone, inizialmente preoccupate, si rassicurano quando viene spiegata la semplicità della procedura. E’ possibile essere visitati anche utilizzando uno smartphone. Non tutti hanno a disposizione un computer. Basta essere connessi a Internet. Se il paziente ha piacere di avere a fianco, per un supporto, un familiare, non ci sono problemi. Un ulteriore elemento a favore visto che, ad oggi, non è possibile.
Come si attiva il servizio INI
Il paziente richiede e prenota il teleconsulto endocrinologico chiamando il CUP dell’INI al numero verde 800 951595. Entro 48 ore la referente infermieristica chiama per fornire tutte le informazioni. Si accedere allo studio ‘virtuale’ tramite un link dedicato inviato per mail.
Tre consigli preziosi
Il primo consiglio lo voglio dedicare alla classe medica perché abbandoni la diffidenza che per taluni esiste verso questa nuova modalità di intervento. Quando molti anni fa venne introdotta l’ecografia, molti medici si sentirono lesi nella loro capacità di diagnosticare ‘con le mani’. Ci sono voluti molti anni per riconoscere l’importanza di questa metodica.
Il secondo consiglio è per gli infermieri: è importate rivisitare le proprie abilità comunicative. La telemedicina è molto di più di un computer.
Il terzo consiglio è per tutti. La telemedicina sta muovendo ancora i primi passi. La tecnologia è semplicemente un mezzo, quel che conta è saperne trarre vantaggio. E questa è la parte più difficile.